video suggerito
video suggerito

Il futuro oscuro di 9 cinema storici di Roma comprati dagli olandesi: restano sale o diventano negozi?

Che fine faranno i nove cinema storici di Roma acquistati all’asta da un fondo olandese? Tra questi anche lo storico Adriano e l’Atlantic.
A cura di Enrico Tata
26 CONDIVISIONI
Immagine

Un fondo olandese ha acquistato all'asta nove cinema storici di Roma che facevano parte del circuito Ferrero della Eleven Finance che fa capo all'imprenditore Massimo Ferrero, ex patron della Sampdoria. Il futuro è oscuro e pieno di nubi, perché la legge sulla semplificazione urbanistica in approvazione alla Regione Lazio, come abbiamo scritto, introduce regole più facili per il cambio di destinazione d'uso delle sale cinematografiche. L'esempio è quello dell'ex cinema Metropolitan che, dopo anni di abbandono, potrebbe diventare, per buona parte, un'attività commerciale, pur mantenendo una sala cinema da 100 posti.

I cinema acquistati in un'asta giudiziaria dagli olandesi per un totale di 42 milioni di euro sono l'Ambassade, zona Montagnola, lo storico cinema Adriano a Prati, l'Atlantic di via Tuscolana, il Reale e il Roma di Trastevere, il Royal all'Esquilino, l'Empire a viale Regina Margherita, l'Excelsior a Mostacciano e il Virgilio a Bracciano.

Di queste, gli ancora aperti sono proprio l'Adriano, 11 sale nella centralissima piazza Cavour, e l'Atlantic, sei schermi. Per questi due nell'accordo di vendita potrebbe esserci una clausola  sulla continuità aziendale per la medesima destinazione d'uso. In altre parole, non possono essere trasformati in centri commerciali, negozi, ristoranti, sale scommesse o palestre. Gli altri, invece, sono chiusi da anni e in stato di abbandono. Per questi una trasformazione in attività commerciali è possibile, se non probabile.

L'auspicio di Massimo Arcangeli, segretario generale di Anec Lazio, Associazione Nazionale Esercenti Cinema, intervistato da AdnKronos, è che almeno l'Adriano e L'Atlantic restino attivi: "Credo che su questo l'accordo preveda comunque una continuità aziendale per quella tipologia di destinazione d'uso". Del resto "penso sia interessante anche per loro, essendo due cinema che vanno molto bene".

Sulla sorte delle altre sette sale abbandonate, come abbiamo visto, il futuro è molto più oscuro: "Non saprei dire che tipo di intenzioni ci siano, al momento non abbiamo avuto né canali né contatti di interlocuzione con loro".

Certamente, ha ammesso Arcangeli, "dal punto di vista del mercato, credo sia complicato immaginare che ci siano soggetti destinati ad investire risorse per riaprire queste strutture, a meno che non ci siano operazioni miste, di attività polifunzionali. Basti pensare che sono cinema chiusi da oltre 30 anni e non mi sembra che il contesto generale faciliti il recupero di questi spazi".

26 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views